Come adeguare il Business Plan alle normative dell’EBA per ottenere finanziamenti

Come adeguare il Business Plan alle normative dell’EBA per ottenere finanziamenti

 

Nel contesto economico attuale, ottenere un finanziamento da parte di un istituto bancario o finanziario richiede più di un’idea solida: serve un Business Plan ben strutturato e conforme alle normative europee. In particolare, le linee guida dell’EBA (European Banking Authority) svolgono un ruolo cruciale nel determinare l’idoneità di un progetto imprenditoriale al credito. Adeguare il proprio Business Plan a queste normative non è solo una formalità, ma un passo essenziale per presentarsi con credibilità e trasparenza agli occhi dei finanziatori.

 

Cosa chiede l’EBA alle banche?

L’EBA ha il compito di garantire la stabilità del sistema bancario europeo, fissando standard comuni che le banche devono rispettare per valutare il rischio dei prestiti concessi. Dal punto di vista del richiedente, questo significa che il Business Plan deve contenere informazioni dettagliate e coerenti, in grado di facilitare un’analisi del rischio creditizio secondo i criteri EBA.

Per rispettare le normative EBA, le banche devono effettuare un’analisi approfondita della capacità di rimborso del richiedente. Questo include una valutazione della sostenibilità finanziaria del progetto, della solidità dei flussi di cassa previsti e della governance aziendale. Di conseguenza, il Business Plan deve essere molto più che un documento promozionale: deve essere una fotografia realistica, analitica e verificabile dell’iniziativa imprenditoriale.

 

Struttura del Business Plan secondo le best practice EBA

Per allinearsi ai requisiti dell’EBA, un Business Plan dovrebbe includere almeno i seguenti elementi:

  1. Executive Summary – Una sintesi chiara del progetto, degli obiettivi e delle risorse richieste.

  2. Analisi di mercato – Una valutazione realistica della domanda, dei concorrenti e dei trend settoriali, supportata da dati verificabili.

  3. Modello di business – Una spiegazione dettagliata del funzionamento economico dell’impresa: come genera ricavi, quali sono i costi fissi e variabili, e quali sono i margini attesi.

  4. Piano operativo – La descrizione di come l’impresa sarà organizzata, inclusa la struttura societaria, il team di gestione e la governance interna.

  5. Piano finanziario – La parte più cruciale agli occhi delle banche. Deve includere proiezioni di bilancio (conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario) per almeno 3-5 anni, con ipotesi giustificate e coerenti.

  6. Analisi dei rischi – Un elemento spesso trascurato ma fondamentale. Il piano deve evidenziare i principali rischi (di mercato, operativi, legali) e spiegare le strategie di mitigazione adottate.

Adeguare la documentazione alle richieste bancarie

Un altro aspetto importante è la coerenza tra il Business Plan e la documentazione richiesta dalla banca. Le banche soggette ai requisiti EBA devono raccogliere evidenze documentali che confermino quanto dichiarato nel piano. Pertanto, allegare CV dei membri del team, contratti preliminari, lettere di intenti, o altri documenti probatori può aumentare significativamente le probabilità di ottenere il finanziamento.

 

 

Adeguare il Business Plan alle normative dell’EBA non significa complicarlo inutilmente, ma renderlo uno strumento chiaro, professionale e credibile. È un esercizio di trasparenza e pianificazione, che aiuta sia l’imprenditore a riflettere in modo critico sul proprio progetto, sia la banca a valutarne il merito creditizio. Con il giusto approccio, il Business Plan diventa non solo un documento per ottenere fondi, ma un vero alleato strategico per l’impresa.

 

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