Scopri le differenze tra laurea triennale e magistrale.

Sapere è il primo modo per scegliere bene.

Conoscere la differenza tra laurea triennale e laurea magistrale è estremamente importante, sia perché questi due titoli di studio hanno un valore giuridico differente, sia perché indicano un diverso grado di conoscenza della materia studiata. La confusione è stata creata dalla riforma del 1999, che ha mutato profondamente l’organizzazione accademica. Questa non sarà l’unica scelta a cui lo studente sarà chiamato a fare: alla fine degli esami, dovrà infatti decidere tra preparare una tesi compilativa o una sperimentale.

Il percorso di studi triennale e quello magistrale

La riforma del sistema universitario (D.M. 509/99) ha sostituito quello che era conosciuto come il Vecchio Ordinamento con il Nuovo Ordinamento basato su più livelli universitari: mentre prima tutti i percorsi di laurea avevano una durata quinquennale, ora questi sono stati scissi in due grandi divisioni, le lauree triennali e le specialistiche o magistrali.

Più specificatamente il percorso universitario si suddivide in tre step: al termine del primo si consegue il diploma di laurea o laurea triennale, il secondo si conclude con la laurea magistrale o specialistica e l’ultimo con il dottorato di ricerca. Ognuno di questi indica un diverso livello di formazione.

Cosa è la Laurea triennale

La laurea triennale è il percorso attinente al primo ciclo universitario; nel caso della laura triennale si fa riferimento a un genere di istruzione focalizzata a fornire allo studente una formazione più generale che potrà essere approfondita proseguendo gli studi universitari.

Requisiti per conseguire la laurea triennale

Per ottenere la laurea triennale è necessario possedere un diploma di istruzione secondaria di secondo grado, cioè quello di maturità.
Il sistema universitario prevede l’assegnazione di crediti formativi universitari (CFU). Lo studente può acquisire il diploma di laurea triennale solo dopo aver ottenuto un totale di 180 CFU. Ognuno di questi rappresenta un certo numero di “ore di impegno”, relativo allo studio dei singoli corsi o alle attività formative. Per ricevere i crediti è necessario sostenere un esame alla fine di ogni corso, che può essere sia scritto che orale, a prescindere dalla votazione. Quest’ultima non influisce sui crediti: per acquisirli basta superarlo con un esito positivo; i voti degli esami si esprimono in trentesimi, dove la sufficienza corrisponde a 18 e il massimo a cui si può ambire a 30. Per alcuni esami, in genere quelli minori, è previsto anche un criterio differente, le idoneità, che determinano solo se la prova è stata superata o meno.

Come si ottiene la laurea triennale

Quando lo studente ha accumulato un totale di 180 crediti formativi può richiedere il diploma di laurea. Per acquisirlo bisogna affrontare l’esame finale, il quale può variare a seconda dei singoli atenei e corsi di studi. La laurea triennale si consegue generalmente tramite la discussione della tesi, che deve essere redatta dallo studente in collaborazione con un professore. L’esame finale si conclude con la proclamazione del voto in centodecimi, con la sufficienza pari a 66. Se lo studente si laurea con il massimo dei voti, può ottenere la menzione di lode se approvata da tutta la commissione.

Alcuni corsi di Laurea Triennale sono i corsi di Economia, Psicologia, Ingegneria, i corsi di laurea delle professioni sanitarie, di Lettere e Filosofia, di Lingue e dell’area di Biotecnologie, Chimica e tutti i corsi dell’area scientifica.

Cosa è la laurea magistrale

La laurea magistrale sostituisce quella che era la laurea specialistica, cioè il secondo ciclo di istruzione superiore dopo la triennale. Il suo scopo è affinare la formazione degli studenti in un determinato settore, così da fornire una preparazione di alto livello per accedere al mondo del lavoro.

Con il termine “magistrale” vengono indicati 2 percorsi distinti di studi universitari. Con la laurea magistrale si intende il secondo ciclo, cioè quello più specialistico che si può ottenere solo dopo aver concluso i primi 3 anni di università.

Requisiti si ottiene la laurea magistrale

Secondo il sistema universitario, gli studenti devono ottenere un certo numero di crediti formativi universitari (CFU) da accumulare durante tutto il percorso di studi. Nel caso della laurea magistrale, quella biennale, bisogna acquisire un totale di 120 CFU. Per acquisirli è necessario sostenere un esame al termine dei singoli corsi, ognuno dei quali ha un valore in crediti specifico. Tra questi ultimi e il voto dell’esame non c’è alcuna correlazione: per ottenerli basta superare l’esame, scritto o orale, con un esito positivo.
Proprio come per la laurea triennale, anche in questo caso i voti degli esami si esprimono in trentesimi o idoneità. Nel primo caso il 18 rappresenta la sufficienza, mentre il secondo indica se un esame è stato superato o meno senza esprimere alcuna votazione.

Come ottenere la laurea magistrale

Per conseguire la laurea magistrale, prima di tutto è necessario essere in possesso di un diploma di laurea, quello che fa riferimento al primo ciclo di studi. Una volta che lo studente ha superato tutti i corsi con la sufficienza e ha ottenuto i 120 crediti formativi totali, deve fare richiesta per sostenere l’esame finale. Si tratta della discussione della tesi di laurea, un elaborato scritto che deve essere redatta interamente dal laureando.

Il secondo ciclo universitario, quello magistrale, si conclude dunque con l’esame finale e la corrispondete votazione. A differenza dei corsi, questa si esprime in centodecimi, la cui menzione di lode deve essere concordata da tutti i membri della commissione d’esame.

Cos’è una laurea magistrale a ciclo unico

Le lauree magistrali a ciclo unico durano da 4 a 6 anni. Ci si può iscrivere a una laurea magistrale a ciclo unico se si è in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un titolo superiore.

Le lauree magistrali a ciclo unico sono previste per i corsi di laurea a numero chiuso e con test di accesso programmato a livello nazionale. In particolare:
 Le lauree magistrali a ciclo unico di durata sessennale sono Medicina e Odontoiatria
 le lauree magistrali a ciclo unico di durata quinquennale sono Farmacia, Giurisprudenza, Veterinaria, Scienze della formazione primaria e Architettura.

Tesi compilativa e tesi sperimentale

Le tesi di laurea si dividono in due tipologie: tesi compilativa o curricolare e tesi di ricerca o sperimentale.

Tesi compilativa o curricolare

La tesi compilativa comporta l’analisi e la rielaborazione critica di una grande raccolta di fonti e di materiale bibliografico come articoli di vario genere, citazioni, voci enciclopediche, saggi etc. Una volta terminata questa prima fase, lo studente è chiamato a riassumere il contenuto dei testi, creando una sintesi chiara e ordinata delle letture da presentare alla commissione di laurea. È una tipologia di tesi che viene giudicata più semplice rispetto a quelle di ricerca anche se può richiedere molto tempo a seconda dell’argomento. In genere comunque si adatta di più a un percorso triennale o di tipo umanistico.

Tesi di ricerca o sperimentale

La tesi di ricerca richiede un importante lavoro di studio e di ricerca sull’argomento prescelto, in maniera da fornire un nuovo punto di vista o far emergere degli aspetti innovativi. Ha anch’essa un’importante parte compilativa e teorica, dalla quale dovranno emergere le considerazioni dello studente che saranno frutto dell’analisi delle fonti. Lo studente è chiamato a svolgere autonomamente indagini qualitative e quantitative, sondaggi, esperimenti, campionamenti, analisi di laboratorio, progetti per presentare poi i risultati delle proprie analisi, confermando o confutando la tesi inizialmente sostenuta. Questa tipologia di tesi comporta sia la ricerca bibliografica sia un lavoro pratico per il quale occorre stabilire un obiettivo e gli strumenti di utilizzo. Una tipologia ancora più specifica di tesi sperimentale è la survey research o survey thesis, che analizza i dati raccolti tramite sondaggio.

Chiaramente le tesi sperimentali sono più frequenti nelle facoltà di tipo medico-scientifico oppure nel campo economico e delle scienze sociali e politiche rispetto alle facoltà umanistiche, ma non ci sono limiti di sorta. La tesi empirica è il perfetto coronamento del percorso specialistico o magistrale.

La prova finale

La prova finale consiste nella discussione di una tesi elaborata in modo originale della tesi.

La Commissione per la valutazione delle tesi di laurea è composta da 11 commissari e può attribuire fino ad un massimo di 5 punti per la tesi compilativa e di 10 punti per la tesi sperimentale, che si aggiungono alla media degli esami sostenuti.

La votazione è espressa in centodecimi con eventuale lode; il punteggio minimo per superare l’esame finale è 66/110.
Per la formulazione del voto di Laurea la Commissione considera il tipo di tesi (sperimentale o compilativa), la qualità, l’esposizione, il curriculum degli studi e il numero di anni di iscrizione.
Il voto di laurea è calcolato in base alla seguente formula: Voto finale= M + I
dove M è:
• la media aritmetica dei voti riportati negli esami di profitto facenti parte del piano di studio per gli studenti del CdL specialistica (classe 14/S).
• la media ponderata dei voti riportati negli esami di profitto facenti parte del piano di studio per gli studenti del CdL magistrale (classe LM-13). La media ponderata è il rapporto fra la somma dei prodotti dei voti per i relativi CFU e la somma dei CFU totali.

e dove I è l’incremento, che può arrivare, di norma, fino ad un massimo di 10 punti per la tesi sperimentale e 5 per quella compilativa; l’incremento è assegnato dalla Commissione sulla base dei seguenti elementi di valutazione:
• qualità del lavoro svolto;
• impegno manifestato dal laureando ed accuratezza con cui la tesi è stata svolta;
• completezza, correttezza, chiarezza espositiva della tesi e della sua presentazione.
Il voto finale è arrotondato al numero intero più vicino.

Nel caso lo studente abbia conseguito un punteggio di 110/110 il Presidente della Commissione di Laurea propone l’assegnazione della lode, che deve ricevere l’unanimità dei membri della Commissione. In ogni caso la lode può essere proposta solo se la media degli esami è maggiore o uguale a 101.

Fonte: Università degli Studi di Firenze

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