Altro importante dato che emerge, è che il blog è ritenuto, tra le tante tipologie di contenuti, quello con il più alto grado di efficacia. Eppure, già da qualche anno, gli esperti avevano iniziato a profetizzare la fine del blogging, soprattutto a seguito dell’esplosione di piattaforme di micro-blogging. A quanto pare però, la vita dei blog è ancora lunga.
Quali sono dunque le tipologie di contenuti “efficaci” che non possono proprio mancare nella pianificazione strategica di un’azienda che vuole aumentare la propria visibilità in rete?
1- Corporate Blog, la strategia di visibilità aziendale nella condivisione della conoscenza e dell’esperienza
Il blog non è più un mero strumento di aggiornamento news, ma è diventato un contenitore di esperienze orientato allo storytelling. Le aziende che utilizzano il blog devono essere in grado di coinvolgere autori esperti del loro campo, ma che al tempo stesso abbiano capacità di scrittura e di coinvolgimento. Il blog oggi deve essere in grado di intercettare lettori e – soprattutto – di rispondere alle questioni degli utenti, alle ricerche che questi effettuano su Google per soddisfare i propri bisogni di conoscenza.
2- Newsletter informative e di “curation”
La strategia di visibilità aziendale che punta sul content marketing informa e tiene aggiornati i suoi utenti. La newsletter, uno degli strumenti più antichi del web marketing, gode ancora di buona salute. La newsletter sta però evolvendosi adattandosi ai trend del momento. Vediamo quindi sempre più newsletter curate nella grafica, integrate con pulsanti di condivisione e che non si limitano più soltanto a informare gli iscritti con comunicazioni dell’azienda, ma anche a fornire contenuti o link utili ad altre risorse, anche esterne alla stessa azienda. Recente è anche l’integrazione/evoluzione della newsletter con i canali di social messaging, come Telegram e Whatsapp, che con i loro canali tematici, permettono di aggiornare gli iscritti che riceveranno informazioni direttamente sui propri smartphone.
3- Infografiche, foto, mini-video, ebook
In questa terza categoria ci rientrano quei contenuti che richiedono una pianificazione più lunga e una raccolta di dati più meticolosa, ma che effettivamente, se ben realizzati, possono anche ottenere un buon riscontro da parte del pubblico. Uno dei trend più attuali riguarda proprio l’aumento della produzione dei mini-video, facilitato dal fatto che molte piattaforme di social networking, tra cui Facebook, Twitter e Instagram, hanno fatto dei mini-video la loro tipologia di contenuto preferita, invogliando gli utenti a produrli e condividerli.
4- Tool, strumenti interattivi, big data
Questa ultima tipologia di contenuti è piuttosto recente e cerca di integrare una grossa mole di dati nei contenuti, per aumentarne il valore offerto agli utenti. Uno dei trend più attuali riguarda proprio l’accesso e la produzione di big data, che saranno sempre più sfruttati in futuro e sicuramente presto vedremo più contenuti che permettono agli utenti di interagire con i dati e di ricevere informazioni aggiornate in modo dinamico e in tempo reale, come fa quest’applicazione sportiva che mostra i trend in tempo reale per 10 sport e 6 Paesi.
Concludendo, di Content Marketing se ne parlava già da diversi anni. Quello che però si nota negli ultimi tempi è una maggiore consapevolezza della sua efficacia e delle necessità di programmare meglio la propria strategia di visibilità aziendale e di marketing, integrando piani di contenuti che coinvolgano il potenziale acquirente in ogni fase del suo processo di acquisto.
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