Tesi di laurea: come includere al meglio le fonti

Come includere al meglio le fonti in una tesi di laurea

 

La ricerca bibliografica rappresenta uno degli elementi cardine necessari a produrre una tesi di laurea ottima ma, affinché questa possa dirsi effettivamente completa nella sua composizione e presentazione, non è solo obbligatorio reperire le giuste fonti, ma anche integrarle al meglio all’interno dell’elaborato. 

Vediamo quindi come includere al meglio le fonti in una tesi di laurea, rinfrescando però prima il concetto di fonte di per sé e l’importanza di reperirla in modo corretto.

 

Tesi di laurea: le fonti e la loro importanza

Le fonti sono un concetto generalmente noto, ma che è sempre bene approfondire quando si intende cimentarsi nella scrittura di una tesi di laurea. 

La definizione principale, riportata dalla Treccani, sancisce che “sono chiamate fonti le testimonianze scritte, […] che costituiscono per lo storico la documentazione necessaria alla sua ricostruzione: risalire alle f.; studio, esame, interpretazione delle fonti.”

Seguendo questo concetto, quindi, le fonti non sono altro che informazioni ritenute attendibili sull’argomento in questione, che ci arrivano da soggetti autorevoli del passato e che possono contribuire a dare credibilità all’elaborato. La loro importanza è infatti cruciale nella realizzazione di una tesi che si rispetti e vanno reperite e citate in modo corretto (sia in italiano che in inglese, pena la perdita di punti sul potenziale voto di laurea finale.

 

Tesi di laurea: come includere al meglio le fonti

Come accennato all’inizio dell’articolo, per produrre una tesi di laurea che possa definirsi ottima, non basta redigere una ricerca bibliografica perfetta e citare le fonti in modo ineccepibile, ma serve anche integrarle nel modo più fluido possibile con la tesi esposta nell’elaborato. Per riuscire in questo intento, 3 sono i principali consigli da seguire:

  • selezionare scrupolosamente le fonti
  • attenzione alle citazioni
  • parola d’ordine: argomentare

 

Di fonti ce ne sono di infinite tipologie per cui è probabile che alcune non facciano al caso dell’elaborato che si ha intenzione di redigere. L’obiettivo è eliminare il superfluo, anche perché una bibliografia troppo ampia potrebbe anche essere interpretata come confusionaria dalla commissione d’esame. È quindi estremamente importante fare una cernita scrupolosa delle fonti raccolte e selezionare solo quelle che possono effettivamente arricchire la tesi.

La citazione delle fonti, poi, in quanto obbligatoria e caratterizzata da rigide regole (soprattutto se non si vuole incappare nel reato di plagio), rappresenta uno scoglio da gestire con la massima cautela. Bisogna conoscere le differenti modalità di citazione, nel caso in cui si citi una fonte diretta, ad esempio, o una parafrasi di altri documenti attinenti, e saper riportare in modo corretto nella bibliografia i nomi delle opera da cui le fonti provengono. 

Infine, la parola d’ordine è: argomentare. Argomentare ogni concetto stando attenti a non esasperarlo ma mirando a creare collegamenti interessanti tra le conoscenze che si hanno a disposizione. Il discorso deve apparire il più fluido possibile e i dati e concetti devono quindi essere integrati tra loro in modo originale. 

 

 

Bene, questi i 3 consigli principali per integrare al meglio le fonti in una tesi di laurea. Se ci fossero ulteriori dubbi o richieste, non esitate a contattarci, il nostro staff sarà più che lieto di rispondere ad ogni vostra domanda.

 

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