La Business intelligence, cos’è?

Cos’è la Business intelligence? 

 

Business intelligence, cos’è? Piano piano si sta facendo strada anche in Italia (anche se ovviamente ad una velocità preistorica rispetto a quanto accade per nostri compaesani europei) questo strumento che ancora per molti è sconosciuto ma che invece risulta avere non pochi vantaggi, rendendosi di fatto uno strumento non solo utile ma addirittura indispensabile per far crescere propriamente e senza intoppi la propria azienda. 

 

Business intelligence, la definizione

Non è la prima volta che parliamo di Business intelligence, abbiamo infatti già affrontato, seppur non approfonditamente, questo argomento in un nostro articolo tecnico in cui spiegavamo, appunto, l’utilità di questo strumento nei confronti del controllo di gestione (per un maggior approfondimento si veda qui). In questo articolo, tra le altre cose, offrivamo una definizione, seppur risicata, di quella che è la BI descrivendola, appunto, come quel  processo in grado di trasformare dati ed informazioni in conoscenza. In realtà però la definizione di Business Intelligence è più ampia di quella in quell’articolo proposta. Per BI si può infatti generalmente intendere più cose, ovvero:

  • l’insieme dei processi aziendali atti a raccogliere dati e informazioni strategiche
  • la tecnologia utilizzata per realizzare tali processi
  • le informazioni che si ottengono dall’utilizzo e applicazione degli stessi.

 

Secondo questa definizione (coniata per la prima volta nel 1958 da un ricercatore tedesco mentre lavorava per l’IBM – fonte: wikipedia) la BI costituisce un ramo della cosiddetta informatica aziendale e rappresenta un termine omni-comprensivo dei processi e metodi necessari per raccogliere, memorizzare e analizzare i dati ottenuti dalle varie attività aziendali con il solo scopo di migliorare le prestazioni.

 

Business Intelligence: perché è fondamentale

Questa specifica tecnologia ha pian piano con il passare degli anni aumentato la sua importanza fino a diventare fondamentale per ogni azienda che voglio assicurarsi una vita lunga e profittevole. Perchè? E’ facile chiederselo. La risposta sta nei cosiddetti Big Datas. Anche questi nel corso degli ultimi anni sono aumentati d’importanza, e lo hanno fatto a tal punto da essere considerati dagli specialisti del digital marketing tanto importanti quanto il petrolio. Direi che il paragone rende propriamente l’idea. La raccolta di questi Big Datas  (di cui si può parlare solo nel caso in cui il proprio database abbia caratteristiche riconducibili alle famose 5V: velocità, volume, variabilità, varietà e viralità) però non serve a niente se poi gli stessi non vengono messi in relazione gli uni con gli altri di modo da essere correttamente interpretati. Ecco, la BI fa proprio questo; mette in relazione la moltitudine di dati raccolti elaborandoli ed aggregandoli di modo da sfruttare a pieno le loro potenzialità e capacità (le rispettive fasi del processi di BI così come definite dalla dottrina in materia sono in ordine: raccolta; pulizia, validazione ed integrazione; elaborazione, aggregazione ed infine l’effettiva analisi) e da potersi assicurare un continuo e duraturo sviluppo dell’impresa. Grazie alla BI è quindi possibile non solo analizzare quantità di dati prima impensabili, ma anche trarre dagli stessi informazioni fondamentali a livello strategico le quali permettono poi di prendere decisioni che siano non solo effettivamente orientate dai dati raccolti ma anche estremamente profittevoli nel lungo periodo. 

 

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