La consulenza aziendale sulla strategia e il controllo di gestione in imprese familiari

Strategia e controllo di gestione nelle imprese familiari: l’importanza della consulenza aziendale

 

La consulenza aziendale sulla strategia e il controllo di gestione per quanto riguarda le imprese familiari è un argomento che negli ultimi anni sta acquisendo sempre più importanza nel mondo accademico (anche se sono ancora pochi gli studi empirici al riguardo). I motivi principali sono la crescente competizione e il contesto di turbolenza ambientale odierno che spingono sempre più imprese a carattere familiare a rivolgersi a consulenti aziendali esterni. Andiamo per gradi però spiegando prima brevemente cosa sia il controllo di gestione e poi come mai, nello specifico caso delle imprese familiari, il ruolo del consulente assume un’importanza cruciale per la sopravvivenza dell’azienda stessa.

 

Il controllo di gestione

Non è la prima volta che affrontiamo questo argomento. Abbiamo già parlato del controllo di gestione limitandoci però ad affrontare uno dei suoi principali strumenti, il Visual Data Storytelling (VDS – per maggiori informazioni si veda qui e qui.) Da i nostri precedenti articoli infatti abbiamo appreso come il controllo di gestione della performance sia un’attività essenziale per tutte quelle aziende che intendono assicurarsi che le prestazioni aziendali si mantengano nel tempo in linea con gli obiettivi prefissati. Assicurarsi una performance aziendale in linea con le aspettative e costante nel tempo, infatti, è fondamentale per l’azienda che desidera avere un buon controllo della situazione e reagire correttamente ad ogni minimo segnale interno od esterno che sia.

 

Il caso delle Imprese familiari e il ruolo del consulente aziendale

Il caso specifico delle imprese familiari è un po’ diverso dagli altri tipi esistenti. Questo perché spesso, spinte dalla volontà di mantenere il controllo del business a livello familiare, queste si possono ritrovare a fare delle scelte, come dire, poco sagge (attribuendo ad esempio ruoli di rilievo a persone non qualificate) che potrebbero comportare non pochi problemi man mano che l’azienda cresce, portando l’impresa al rischio della mancanza di personale qualificato e di conoscenza specialistica. E’ soprattutto per questo infatti se i consulenti aziendali sono la prima scelta delle imprese familiari in carenza di personali qualificato e di conoscenze specialistiche. Questi infatti vengono contattati soprattutto per ragioni di carattere economico, per assenza di specifiche risorse e competenze interne e/o per apportare nuova conoscenza mantenendo però ben saldo il controllo sul business. L’appeal principale che i consulenti aziendali hanno sulle imprese familiari è dato dalle competenze che questi possiedono unite all’indipendenza, dal momento che non rappresentano una minaccia al business di famiglia ma anzi, spesso riescono ad integrarsi all’interno del nucleo familiare riuscendo a preservarne quindi anche i valori di base. I consulenti aziendali possono inoltre contribuire alla formulazione e all’implementazione della strategia aziendale nelle imprese familiari in diversi modi; ad esempio:

      • supportando l’introduzione di nuovi strumenti di pianificazione e controllo (risultano,questi, strettamente collegati con questioni strategiche tipiche delle imprese familiari)
      • offrendo un punto di vista diverso nell’elaborazione della strategia.

 

La letteratura sul ruolo strategico della consulenza aziendale nelle imprese familiari

Sono diversi gli autori che hanno mostrato come la figura del consulente sia a supporto dell’impresa e contribuisca sia al suo successo a lungo termine che alla sua performance economica (es. Naldi, Chirico, Kellermanns ecc.). E questa importanza di tipo accademico altro non fa che confermare l’aumento di importanza della consulenza su temi di strategia e controllo di gestione alla luce dei numerosi cambiamenti del contesto economico degli ultimi decenni. Questo perché il rapido progresso delle tecnologie, la mole delle informazioni disponibili, la crescente internalizzazione dei mercati portano sempre più aziende a riconsiderare le proprie pratiche tecnico-organizzative e ad introdurre meccanismi di gestione e di controllo che supportino adeguatamente i processi decisionali strategici.

La letteratura specifica ha per questo conosciuto un certo sviluppo negli ultimi anni. I primi studi si sono avuti negli anni ‘80/’90 e sono stati prevalentemente orientati ai professionisti e scritti direttamente dai consulenti, Questi forniscono suggerimenti pratici e descrivono le best practices raccolte da esperienze empiriche ed offrono modelli di consulenza adatti alle imprese familiari. Studi di natura descrittiva e prescrittiva. Alcuni esempi:

  • ‘89 Swartz: riassume la propria esperienza di lavoro in team consulenziali multidisciplinari 
  • ‘98 Hubler: analizza i fattori che decretano il successo e il fallimento per un consulente familiare, concentrandosi sulla capacità di imparare dagli errori per creare benefici futuri
  • ‘95 Vago: affronta il tema dell’internazionalizzazione delle imprese familiari dal punto di vista di un consulente suggerendo un modello per concettualizzare ed affrontare le variabili basate sulla cultura di un Paese che influiscono sulla consulenza stessa

 

Col passare degli anni poi gli stessi studi hanno preso ramificazioni diverse. Alcuni investigano i rapporti che influenzano il rapporto tra consulenti ed impresa familiare (esempi: Barbera ed Asso 2013: importanza della fiducia, delle variabili che la influenzano e della continuità della relazione tra consulente ed impresa familiare / Naldi 2015: focalizzato sugli effetti di una relazione consulenziale mostrando come questa possa influire sugli esiti economici e non economici delle imprese familiari in termini di performance, di crescita, e di passaggio generazionale) altri invece evidenziano come i consulenti supportino i processi decisionali in molteplici situazioni strategiche interagendo con i diversi membri di un’organizzazione (esempi:Salvato e Corbetta 2013: sostengono che nel processo – ovviamente di carattere strategico – di successione delle imprese familiari, il consulente può assumere anche il ruolo di guida all’interno dell’azienda di famiglia / Strike e Rerup 2016: dimostrano che i consulenti svolgono un ruolo importante nel facilitare il sensemaking degli imprenditori aiutandoli a considerare un problema da più punti di vista) 

 

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