Come gestire i contratti per le start-up innovative

Come gestire i contratti per le start-up innovative

 

Le start-up innovative, come molti sapranno già, godono di tutta una serie di agevolazioni che, chiaramente, si estendono anche ai contratti di lavoro e alla loro gestione. Non perdiamo altro tempo, quindi, e scopriamo subito come gestire i contratti per le start-up innovative, ovviamente, però, non prima di aver fatto un doveroso cappello su cosa siano, nello specifico, queste particolari aziende. 

 

Start-up innovativa: cos’è

 

Chi segue il nostro blog ormai sarà già al corrente di quanto stiamo per affermare ma, ad ogni modo, vale sempre la pena ripeterlo: per start-up innovative s’intende quel tipo di impresa il cui obiettivo deve essere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di beni e/o servizi ad alto valore tecnologico. Detto in altre parole, questo tipo di aziende ha un core business basato sull’innovazione e il loro scopo è quello di trovare risposte strategiche e operative a problemi esistenti di cui ancora si è trovata soluzione. 

Le start-up di tipo innovativo, proprio per quanto appena detto, godono, come già anticipato, di tutta una serie di benefici e vantaggi, tra cui chiaramente ci sono sia i contributi a fondo perduto sia le tipologie di contratti lavorativi che queste possono mettere in piedi. 

 

I contratti per le start-up innovative: quali sono

 

La legge prevede ben tre diverse e particolari tipologie di contratto lavorativo a cui una start-up può fare riferimento per assumere i propri dipendenti. Tali contratti, nello specifico, sono: 

  • a tempo indeterminato con sgravi fiscali
  • a tempo determinato con regime speciale
  • di apprendistato professionalizzante

Come sarà facile notare già dal nome, ognuno dei tre contratti appena citati comporta, per le start-up innovative, condizioni non poco vantaggiose sia in termini di flessibilità che di costi. Vediamoli insieme uno ad uno.

 

Start-up innovativa: il contratto a tempo indeterminato con sgravi fiscali

 

Il contratto a tempo indeterminato previsto per una start-up innovativa è decisamente diverso dal modello classico dello stesso contratto. Sì, questo documento permette all’impresa di assumere del personale senza una specifica scadenza contrattuale (e fin qui tutto uguale), a cambiare, però, è il carico fiscale che, per una start-up innovativa, è decisamente inferiore, soprattutto se si assumono donne e persone sotto i 36 anni. 

Nel caso in cui, una start-up innovativa, decidessi di assumere del personale con tali caratteristiche, otterrebbe, per ogni contratto così stipulato, una detrazione del 100% dei contributi; ovviamente fino a una soglia ben definita (6000€ annui per gli under 36 e 18 mesi per le donne). Una volta oltrepassata la soglia – per i minori di 36 anni o superato il periodo massimo – per le donne – lo sgravio così definito cessa totalmente di esistere.

Tale tipologia di contratto porta, però, con sé alcuni requisiti, diversi a seconda della tipologia del lavoratore:

  • per i minori di 36
    • deve essere una nuova assunzione o trasformazione di un vecchio contratto a tempo determinato
    • assunzioni valide fino alla fine del 2022 (possibile proroga)
    • per il dipendente deve essere il primo contratto a tempo indeterminato (non deve averne avuto uno prima)

  • per le donne
    • devono avere più di 50 anni ed essere disoccupate da almeno 12 mesi (6, se rientrano in alcune regioni speciali dove è ammesso il finanziamento a fondi strutturali)
    • possono avere qualsiasi età, ma devono essere prive di un lavoro regolarmente retribuito da almeno 12 mesi

 

Start-up innovativa: il contratto a tempo determinato con regime speciale

 

Il contratto a tempo determinato, per le start-up innovative, prevede un regime speciale il quale fornisce agevolazioni sia sulla durata che sul rinnovo del contratto stesso, di modo che l’azienda sia in grado di assumere sempre giovani e nuovi talenti con estrema flessibilità. 

Il rinnovo del contratto, ad esempio, non solo può essere fatto senza dover rispettare il periodo di stop di 10 o 20 giorni che la legge impone per le assunzioni a 6 o 12 mesi, ma può anche essere reiterato anche più di 5 volte nell’arco dei 36 mesi massimi che la legge prevede per questo tipo di accordi. Infine, anche alla scadenza dei fatidici 36 mesi, il contratto a tempo determinato per una start-up innovativa può essere ulteriormente rinnovato; una sola volta però, per una validità di massimo 12 mesi e alla specifica condizione che venga redatto e firmato presso la Direzione Generale del Lavoro competente per lo specifico territorio. Trascorsi i 48 mesi (36 classici più i 12 eccezionali) il dipendente può rimanere all’interno dell’azienda solo se assunto a tempo indeterminato. 

 

Start-up innovativa: il contratto di apprendistato professionalizzante

 

Per ultimo abbiamo (volontariamente) lasciato il contratto di apprendistato professionalizzante che altro non è se non un contratto a tempo indeterminato al cui interno vi è una piccola ma importantissima clausola che obbliga l’azienda a formare il dipendente. A tale contratto, oltre a tutta una serie di benefici, corrispondono anche alcuni requisiti che ne definiscono i limiti di legalità. Infatti, perché tale accordo possa prendere effettivamente piede, è necessario che:

  • il dipendente abbia un’età compresa tra i 18 e i 29 anni
  • venga nominato un tutor (da parte dell’azienda) che segua l’apprendista
  • il contratto abbia durata compresa trai 6 mesi e i 3 anni (che diventano 5 nel caso l’attività sia artigianale)

Come accennato, inoltre, questo contratto comporta anche non pochi benefici per l’azienda, sia tipo fiscale che contributivo:

  • le spese e i contributi per il contratto vengono dedotti dalla base imponibile Irap
  • il contratto con l’apprendista non viene conteggiato tra quelli collettivi
  • retribuzione iniziale più bassa di quella di un normale dipendente (aumenta poi nel tempo in base alla tipologia di contratto collettivo)
  • al termine del contratto è consentito, all’azienda, il recesso senza giusta causa 

 

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Bene, abbiamo visto quali sono e come funzionano i contratti che la legge ha stipulato per le start-up innovative. Chiaramente questa vuole essere solo una panoramica informativa, per avere più informazioni è sempre bene rivolgersi ad esperti del settore, così da essere seguiti passo passo lungo tutto l’iter. Nel caso in cui vi fosse rimasto ancora qualche dubbio, non esitate a contattarci! Il nostro staff sarà più che lieto di rispondere ad ogni domanda. 

 

Scopri come costituire una start-up innovativa

 

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